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Immagine del redattorevalentinazzini

RIFLESSIONI SULLA VARIABILE DI DIO

Ognuno può accorgersi che c’è una sorta di forza generale che si esplica in tutte le più piccole forze esistenti, che spinge all’agire in una certa direzione e che possiamo riassumere con il termine Vita. Sia un uomo comune oppure uno scienziato possono percepirla sia attraverso il quotidiano ordinario sia attraverso studi di chimica, fisica, biologia o con la semplice osservazione della Natura. Questa Forza può essere avvicinata in scala macrocosmica alla forza che espande l’universo ed in scala microcosmica nella forza di coesione delle particelle atomiche chiamata forza nucleare (forte e debole). Nonostante sia una costante, ad oggi non è possibile rappresentarla con formule matematiche.

Malgrado l’uomo cerchi continuamente di suddividere e classificare la realtà in fenomeni base, per trovare a livello mentale e logico una formula che possa dare la prova della Legge alla base del Tutto, quindi di Dio, il tema della Vita viene ricondotto sempre solamente in una sola direzione: il paradosso.

Il tentativo di classificare l’inclassificabile è paradossale.

L’uomo attraverso il mezzo mentale può conoscere la vita sul piano della materia, e si ostina a voler trovare a tutti i costi una spiegazione all’infinito.

Ma come possiamo de-finire, (dare dei confini), a qualcosa che non ne ha?

Quindi la mente arriva fino ad un certo punto, ossia fin dove le è consentito l’utilizzo delle sue strutture: la logica terrena. Se vogliamo tradurlo in termini matematici, poiché qualche illustre studioso disse che tutto ciò che esiste nel cosmo è retto da formule matematiche, e quindi ordine, possiamo pensare che sotto il velo della Natura esista una variabile, che chiameremo variabile di Dio, che non può essere conosciuta attraverso il comune strumento della logica terrena e della mente, restando inaccessibile ai pensatori ad essa affezionati.

Esistono infatti, dimostrate dalla fisica delle micro particelle, delle relazioni tra le minuscole componenti base della materia, che restano prevedibili solamente ad un certo grado percentuale, ma soggette a “qualcosa” che non riesce ad essere spiegato, come imporrebbe lo schema base di un esperimento scientifico.

La variabile di Dio rimane qualcosa che sfugge e per sempre sfuggirà al calcolo matematico, che gli scienziati dicono governi l’intero cosmo.

Il mondo, l'universo, la realtà è molto più che una sinfonia riducibile a una formula se pur complessa.

E’una formula che ad un certo punto è soggetta all’arbitrio della variabile di Dio.

Ed è "Qualcosa" a cui l’uomo non potrà mai accedere con la mente, ma trascendendola.

Poiché l’uomo stesso è la Variabile, creato a immagine e somiglianza di Dio. Finchè continuerà a cercare fuori di Sé stesso, non troverà nulla. Non troverà nulla fino a quando non si guarderà intensamente allo specchio.

Come possiamo trovare qualcosa se siamo la cosa che cerchiamo?

Potremmo continuare a cercare all’infinito senza mai scorgerla…

Per trovarLa dobbiamo inevitabilmente obnubilare la mente e immergerci in tutte le altre dimensioni che definiscono gli altri piani della realtà oltre a quello della materia che percepiamo solamente con i sensi fisici, non attraverso la ricerca bensì attraverso la coscienza.

La variabile di Dio è celata tra le parole : IO SONO.

Per tutto questo ed altro ancora non penso sia possibile l’ipotesi del Big Bang. Poiché ipotizzare che in un certo istante qualcosa abbia avuto inizio, presuppone che quel Qualcosa abbia dei confini.

L’Assoluto è una dimensione della coscienza. Ciò di cui nulla si può dire.


Pace a Voi!


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